Il vento arriva all’improvviso: accarezza, colpisce, travolge. Ne sentiamo il fischio ma non possiamo vederlo ne prenderlo.
Con la sua forza, spazza i villaggi, soffia sui mulini, piega gli alberi e spinge al largo le vele. E vita ed energia: per questo il mondo antico lo considerava un dio. Per i greci era eolo che dall’isola di lipari poteva liberare, secondo la volontá degli dei o le suppliche dei mortali, austro, il vento caldo del sud, borea, il freddo vento del nord, euro dell’est e zefiro, il vento tiepido dell’ovest. Nella bibbia e il soffio vitale con cui dio chiama alla vita adamo e da origine all’universo, sul monte horeb attesta la presenza e la potenza del creatore come vento leggero. Ora impetuoso, ora lieve, il vento ha un suo codice semantico che attraversa epoche e civiltá con nuove e imprevedibili suggestioni culturali: e la bufera infernal che mai s’arresta e travolge paolo e francesca nel v canto dell’inferno o il motivo cantato da don basilio ne il barbiere di siviglia: la calunnia e un venticello anche le idee corrono veloci, proprio come il vento: non hanno forma materiale, non sono tangibili, eppure i loro effetti sulla realtá sono evidenti: conducono, spingono, trascinano. A volte solo l’occhio dell’artista, dotato di una sensibilitá piu spiccata, riesce a fermarle, a vederle da altri punti di vista per raccontare la novita che muove la storia e costruisce il futuro.
Dall’introduzione di Maria Silvia Nocelli, Consigliera Comunale di Fossombrone (PU) con incarico alla Cultura
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